Il miglior nemico di Roma. Storia dei Goti: rivali e alleati dell'Impero by Marco Cappelli

Il miglior nemico di Roma. Storia dei Goti: rivali e alleati dell'Impero by Marco Cappelli

autore:Marco Cappelli [Cappelli, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, General
ISBN: 9788828211785
Google: GJCZEAAAQBAJ
editore: Solferino
pubblicato: 2022-06-14T22:00:00+00:00


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Tango gotico

Spin doctor

Nel descrivere gli avvenimenti tra il 395 e il 410, siamo alla mercé di fonti piuttosto scarne: le solite aride cronache cristiane e Zosimo, uno storico pagano (che riprende il nostro Eunapio) più interessato al chiacchiericcio di corte che alla politica, e che scrive a grande distanza dagli avvenimenti.

Eppure abbiamo una fonte storica eccellente, molto particolare, che è alla base della maggior parte delle ricostruzioni storiche tra il 395 e il 404: Claudio Claudiano. La cosa interessante è che si tratta di un poeta, non uno storico.

Claudiano era un egiziano di Alessandria, di origine greca e che in greco studiò nelle migliori scuole di Alessandria: ben presto si fece notare per la sua abilità nel verseggiare. Era quasi certamente un seguace degli antichi dèi ed è possibile che lasciò il suo nativo Egitto per sfuggire al soffocante clima di persecuzione che si respirava ad Alessandria, ormai sempre più nelle mani del suo intollerante Papa.18 Una volta lasciato il suo natio Egitto, Claudiano prese una decisione che può sembrarci piuttosto bizzarra: non si trasferì a Costantinopoli, come poteva sembrare logico, vista la lingua e la relativa vicinanza, ma a Roma, e questo nonostante l’evidente barriera linguistica! Nella vita di Claudiano, insomma, intuiamo come l’Impero romano – per quanto diviso tra due imperatori – rimanga un organismo unico.

Il nostro poeta greco non si fece spaventare dalla nuova lingua dell’Italia, e presto iniziò a comporre poemi nel latino di Virgilio. Claudiano riuscì a emergere nella locale scena poetica, venendo ingaggiato dalla potente famiglia cristiana degli Anici, che gli affidò la scrittura di un panegirico in onore del doppio consolato di due rampolli della famiglia. Per il 395, infatti, in un atto di straordinario patrocinio di una singola famiglia, Teodosio aveva deciso che i consoli sarebbero stati i fratelli Flavio Anicio Ermogeniano Olibrio e Flavio Anicio Probino.19 Teodosio voleva rafforzare la fazione «cristiana» all’interno del Senato, probabilmente guidata proprio dagli Anici.

Il panegirico di Claudiano fu un grandissimo successo: il poeta egiziano riuscì a esaltare le figure piuttosto bigie dei nuovi consoli, esaltando il governo di Teodosio senza offendere nessuna delle fazioni che si erano sfidate al Frigido, un’opera di delicata diplomazia. Probabile che la sua poesia fece rodere d’invidia i tanti poeti «romani de Roma»: è sbalorditivo che un ellenofono diverrà il più importante poeta latino della sua generazione, tanto celebre da essere considerato da qualcuno come l’ultimo grande poeta della latinità classica.

Eppure Claudiano non è importante solo in quanto poeta, ma soprattutto grazie alla vicinanza al suo successivo datore di lavoro. Come abbiamo già visto, il regime imperiale utilizzava gli intellettuali come megafoni della volontà del governo – qui basti ricordare il ruolo di Temistio per Valente e Teodosio. L’uomo potente che ingaggiò le capacità retoriche e poetiche di Claudiano fu però Stilicone, per il quale scrisse una serie di opere poetiche che per gli storici sono una fonte inesauribile di informazioni.

Si tratta in gran parte della propaganda di Stilicone, ovvero quello che il governo di Milano voleva far sapere e non obbligatoriamente quello che era accaduto davvero.



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